LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Marina Pacifici
|
|||
Azzurro pallido lo sfondo
un raggio di sole accende la giornata tra i rami del faggio nudi e protesi dove la rondine ha lasciato il nido. Forse avresti dipinto così la tela, mamma, prima che feroce il fortunale della malattia lacerasse la tua fragile vela e nel naufragio lasciasse i nostri anni sospesi. Si spengono le parole nel niente quotidiano... Forse soltanto la malinconia della musica darà il respiro a una voce, mentre ti prendo la mano. Scivola via piano la mattina fra gocce rade nella luce lo sguardo tuo puro di bambina mi guarda sempre più distante. Il silenzio dell'inverno conforta il pensiero ora che la neve ti attende al varco quando la sera accarezza ricordi perduti nel vento tra le ultime foglie d' acero. Sembra di toccare il cielo con un dito in questa anticamera della fine dove il tuo sorriso vacuo immemore mi parla con tristezza di un tempo ormai svanito. |
|